
Febbraio è il mese della fresia, fiore che fiorisce tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Denominata anche “Freesia” in onore del naturalista F. H. Theodor Freese, la fresia è una pianta bulbosa perenne appartenente alla famiglia delle Iridaceae originaria del Sud Africa.
Nel nostro paese questo fiore viene coltivato con particolare cura in alcune regioni ma può essere trovato anche come fiore spontaneo.
Solitamente non supera i 30 cm di altezza e le sue foglie di colore verde brillante sono a forma di spada e lunghe 20-30 cm.
I fiori sono riuniti in grappoli da 6 a 12 campanule e il colore può essere bianco, giallo, arancione, lilla fino ad avere anche screziature o macchie colorate con tinte contrastanti.
Sono facili da coltivare sia in vaso che in terra e non ha bisogno di particolari accortezze. Le uniche attenzioni da prestare riguardano la luce, il terreno e l’acqua.
L’essenza di fresia è molto rara e ricercata, ed infatti utilizzata in cosmesi per la preparazione di prodotti di bellezza, creme e profumi.
Per la loro bellezza e il profumo, le fresie sono molto apprezzate come fiori ornamentali per abbellire terrazze, fioriere e aiuole ma anche per rallegrare i banchetti nuziali.
La fresia nei matrimoni
Spesso la fresia viene utilizzata nei matrimoni per la composizione di bouquet floreali o per abbellire le acconciature. Il significato che con questo fiore si vuole dare in una particolare occasione come il matrimonio è l’innocenza e purezza della sposa.
Il fiore del mistero
Secondo le testimonianze storiche, questa pianta veniva utilizzata come pianta medicinale per i nati sotto il segno del sagittario per riportarli sulla retta via, dato la loro particolare caratteristica di evadere dalla vita reale, dagli obblighi quotidiani e dai contatti umani.
Questo fiore è considerato molto misterioso, perché si sa che proviene dal Sud Africa, ma la sua origine reale è avvolta nel mistero. Sin dall’antichità infatti la fresia è stato un fiore molto conosciuto, ma se si vanno a studiare approfonditamente gli archivi e la documentazione storica, si scopre che questa pianta non è stata mai trattata dai botanici. Sembra quasi non sia mai esistita.